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Prezzo del caffè al bar, Iei risponde a Codacons: «Non idiozie, ma azioni certe per tutelare un settore strategico per l'economia italiana»

L'Istituto Espresso Italiano scrive una lettera aperta al Codacons: “Altro che lauti guadagni,  il prezzo del caffè al bar in Italia è tra i più bassi e meno remunerativi di tutta Europa”. 

Morello (presidente Iei): «crediamo che il barista abbia tutto il diritto a fissare il prezzo del caffè nel suo locale e che tazzine di maggiore qualità debbano essere valorizzate con prezzi adeguati»
 
 


"Idiozie senza senso”. Così il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, aveva risposto all’analisi sui costi della tazzina al bar fatta dall’Istituto Espresso Italiano (34 imprese associate, oltre 700 milioni di euro di fatturato) in replica alla polemica innescata proprio dall’associazione dei consumatori a proposito di “pseudo” rincari esagerati del costo del caffè espresso all’indomani della riapertura dei bar.  L’Istituto Espresso Italiano scrive una lettera aperta (riportata in calce) indirizzata a Codacons sottolineando alcuni aspetti.

«Abbiamo letto con cura la vostra spiccia analisi del settore del caffè in Italia e, pur con tutta la volontà, ancora non riusciamo ad accettare il vostro punto di vista. Nella vostra replica affermate che “i listini dell’espresso sono bassi per il semplice fatto che in Italia si consumano maggiori tazzine rispetto al resto del mondo”. Vi sfugge, nella vostra nuova veste di analisti del nostro settore, il fatto che ci sono paesi in cui il consumo di caffè è decisamente più alto rispetto all’Italia (basti pensare al Nord Europa, tra l’altro una delle aree europee dove il caffè ha i prezzi più elevati)». Puntualizza il presidente dello Iei, Luigi Morello che prosegue: «Noi ribadiamo la nostra tesi, e lo facciamo in modo sintetico per non portarvi via il tempo che potrete invece investire nel “monitoraggio dei listini” di cui riferite. Essenzialmente crediamo che il barista abbia tutto il diritto a fissare il prezzo del caffè nel suo locale e che tazzine di maggiore qualità debbano essere valorizzate con prezzi adeguati (non accade d’altronde così nel mondo del vino?). Saranno i clienti a valutare il rapporto qualità-prezzo: questa è la forza del libero mercato». Conclude Morello: «Lasciateci inoltre rimarcare che noi difendiamo una categoria, quella del bar, che è in sofferenza e che esercita un ruolo centrale nella socialità e nella cultura nazionale. Una categoria importante tanto per il settore del turismo quanto per il supporto allo stile di vita italiano che esportiamo nel mondo».
 
Tra le polemiche innescate dal Codacons, prezzi ingiustificati del caffè espresso al bar. Eppure proprio qualche giorno prima della riapertura un sondaggio condotto dall'agenzia internazionale YouGov per conto dell'Istituto Espresso Italiano (Iei) a inizio maggio ha evidenziato la volontà degli italiani di premiare con un prezzo maggiore i baristi che investiranno in qualità migliore e applicheranno con zelo le norme di sicurezza.
 
Il prezzo di una tazzina di Espresso in Europa: l’Italia tra le nazioni meno care. Il prezzo di un espresso in Italia è tra i più bassi in Europa. In Nord Europa si va da 2,36 a 3,00 euro, in Austria e in Germania tra 1,75 e 1,90, in Francia 1,60, in Spagna 1,39, in Russia e in Polonia 1,50 e in Grecia e in Romania 1,30. 

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Spettabile Codacons,
perdonateci se ci permettiamo di scrivervi per rimarcare nuovamente delle “idiozie senza senso”, così come avete voluto etichettare la nostra analisi dello stato attuale del prezzo del caffè al bar in Italia.
 
Passando alla vostra spiccia analisi del settore del caffè, l’abbiamo letta con cura e, pur con tutta la volontà, ancora non riusciamo ad accettare il vostro punto di vista.
Affermate che “i listini dell’espresso sono bassi per il semplice fatto che in Italia si consumano maggiori tazzine rispetto al resto del mondo”. Vi sfugge, nella vostra nuova veste di analisti del nostro settore, il fatto che ci sono paesi in cui il consumo di caffè è decisamente più alto rispetto all’Italia (basti pensare al Nord Europa, tra l’altro una delle aree europee dove il caffè ha i prezzi più elevati).
 
Voi affermate inoltre che “il caffè è una tradizione che regala lauti guadagni agli operatori del settore”. Ci piacerebbe che ci poteste illustrare la Vostra tesi con dati più raffinati, ad ogni modo da anni nel nostro settore si conducono ricerche sulla redditività dell’espresso al bar, purtroppo in costante calo.
 
Noi ribadiamo la nostra tesi, e lo facciamo in modo sintetico per non portarvi via il tempo che potrete invece investire nel “monitoraggio dei listini” di cui riferite. Essenzialmente crediamo che il barista abbia tutto il diritto a fissare il prezzo del caffè nel suo locale e che tazzine di maggiore qualità debbano essere valorizzate con prezzi adeguati (non accade d’altronde così nel mondo del vino?). Saranno i clienti a valutare il rapporto qualità-prezzo: questa è la forza del libero mercato.
 
Lasciateci inoltre rimarcare che noi difendiamo una categoria, quella del bar, che è in sofferenza e che esercita un ruolo centrale nella socialità e nella cultura nazionale.
Una categoria importante tanto per il settore del turismo quanto per il supporto allo stile di vita italiano che esportiamo nel mondo.
 
Vi ringrazio per il tempo che avete voluto dedicare a questa nostra.
 
Distinti saluti,
Istituto Espresso Italiano
Brescia, 22 maggio 2020